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UN TUFFO NELLA STORIA. NUTRIZIONE E BENESSERE PSICOLOGICO


Da «How Have Views on Nutrition and Mental Health Changed?” (Kaplan BJ e Rucklidge JJ, Università di Calgary, Canada e Università di Canterbury, Nuova Zelanda)
L'interesse per il tema riguardante la nutrizione e benessere emotivo e psicologico sta crescendo all'interno della letteratura scientifica, ma la conoscenza da parte dell'uomo risale a migliaia di anni fa (documentato da almeno 2700 anni).
IL PRIMO STUDIO SPERIMENTALE (CLINICAL TRIAL)
  • Riferimento: Bibbia, Libro di Daniele
  • Date: All’inizio dell’esilio babilonese (538 a.C. circa)
  • La storia: Il re babilonese Nabucodònosor pose sotto assedio Gerusalemme e ordinò di prendere alcuni giovani come prigionieri da condurre nel suo palazzo a Babilonia. Ai giovani, educati per 3 anni per entrare al servizio del re, era assegnata una razione giornaliera di vivande e di vino della tavola del re. Uno dei giovani prigionieri, Daniele, decise in cuor suo che non avrebbe mangiato quel tipo di cibo e si oppose ad una dieta ricca di carne e vino. Daniele propose dunque un’alternativa dicendo: "Mettici alla prova per dieci giorni, dandoci da mangiare legumi e da bere acqua, poi si confrontino, alla tua presenza, le nostre facce con quelle dei giovani che mangiano le vivande del re". 
Cos'è uno studio sperimentale (clinical trial)?
Uno studio sperimentale (clinical trial secondo la terminologia scientifica) è uno studio nel quale i partecipanti ricevono specifici interventi/trattamenti secondo un programma di ricerca, definito protocollo. Gli interventi possono riguardare prodotti medici, ad esempio farmaci e dispositivi medici su web o smartphone, procedure o cambiamenti dei comportamenti dei partecipanti, quali la dieta. L’obiettivo degli studi sperimentali è il confronto tra un nuovo approccio medico e a) un approccio ben consolidato nella pratica, b) un placebo che non contiene nessun principio attivo, c) nessun intervento. I ricercatori valutano la sicurezza e l’efficacia del nuovo trattamento sulla base di diverse misure di risposta (vedi se vuoi approfondire)
⇒ Possiamo tradurre questo confronto in un moderno approccio di ricerca, che descrive un cosiddetto studio sperimentale (trial clinico), ossia il confronto tra 2 gruppi con un diverso tipo di alimentazione (assegnata in modo non casuale) per un periodo di osservazione di 10 giorni (periodo di follow-up).
Gruppo 1 Dieta ricca di carne e bevande alcoliche
Gruppo 2 Dieta con legumi e acqua

  • Risultati dello studio: I funzionari del re, e il re successivamente, trovarono Daniele e i suoi compagni in una forma dieci volte migliore rispetto al gruppo che mangiava solo carne e beveva alcolici.
  • Conclusione:Da questi risultati si deduce che il tipo di alimentazione è in grado di modificare in termini di salute il benessere sia fisico che mentale e alcuni cibi sono più appropriati di altri. Comunque dovremmo considerare che alcuni nutrienti favoriscono le attività di modulazione neurochimica per un’ottimale gestione del benessere mentale, non solo da soli ma spesso in combinazione tra loro. Esempi di questi nutrienti includono I cibi contenenti soprattutto omega-3, zinco, vitamina B (e acido folico) e vitamina D. (Rucklidge and Kaplan. Expert Rev Neurother 2013, 13:49–73).
"Fa' che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo" — Ippocrate
Ai tempi dell’antica Grecia il cibo influenzava quasi tutti gli aspetti della vita quotidiana (Skiadas and Lascaratos. 2001*). Nell’antica Grecia la scienza della nutrizione, era una branca molto prestigiosa della medicina e I filosofi, tra i quali Platone (nato ad Atene nel 428 a.C.), prestavano particolare attenzione a questa disciplina, poiché credevano che un’alimentazione appropriata fosse una condizione necessaria per il benessere fisico e psicologico.
LA DIETA DI PLATONE
I viaggi attraverso il Mediterraneo concessero a Platone l’opportunità di entrare in contatto con differenti culture, anche per quanto riguarda l’alimentazione e la nutrizione. Le riflessioni di Platone riconoscevano come adeguata una dieta bilanciata, che includesse cibi di diverso valore nutrizionale in moderate quantità. Tra questi Platone considerava particolarmente importanti per il benessere psico-fisico le componenti della dieta mediterranea.
Cibi sani secondo Platone: cereali, legumi, frutta, latte, miele e pesce. Cibi da consumare in modetate quantità: carne, dolci e vino.


Altre tracce relative all’impatto dell’alimentazione sul benessere psicologico nei secoli
Nel Medioevo, vari cibi sembravano essere dotati di diversi effetti sull’umore e sulle emozioni, per esempio alcuni erano considerati generatori di buon umore (mela cotogna, bacche di sambuco, datteri) o «tranquillanti» (lattuga e cicoria). La malattia era considerata una disarmonia che poteva essere trattata anche con un approccio alimentare. Possiamo rintracciare alcune somiglianze tra il pensiero medievale e le attuali moderne riflessioni riguardanti salute e nutrizione, tra cui si pone in evidenza la responsabilità dell’individuo di un adeguato apporto nutrizionale, l’influenza dello stile di vita e l’importanza di alcuni cibi.
Nel 1861 Mrs Beeton, nell’Inghilterra Vittoriana, scrisse un libro sulla gestione familiare, dove attribuiva grande importanza al ruolo del cibo nelle manifestazioni di sintomi psicologici.
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Se si considera la quantità di cattivo umore, sconforto, e infelicità generale che deriva dalla mancanza di una corretta digestione e assimilazione del cibo che mangiamo, sembra ovviamente valer la pena ogni sforzo e sottoporsi a qualsiasi sacrificio, al fine di evitare l’indigestione e i conseguenti disturbi.
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Inoltre l’era moderna ha osservato la crescita dell’uso di prodotti farmaceutici per benessere fisico e mentale e probabilmente questo ha mascherato la conoscenza che avevano i nostri antenati relativamente all’importanza del cibo nel mantenimento di una condizione di benessere psicologico.


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